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Storia Scansano

Storia di Scansano: dall'Età del Bronzo all'estatatura passando dagli aldobrandeschi ai Medici, dall’Oreopiteco Sandrone al Morellino di Scansano

L'abitato di Scansano sorge sulla sommità delle alture che dividono la valle dell'Ombrone da quella del fiume Albegna, circa 500 metri sul livello del mare e distante 20 chilometri dal golfo di Talamone. Il nome probabilmente trae origine da Santo Ansano, un martire cristiano che predicò il vangelo in queste terre. La zona fu abitata fin dall'Età del Bronzo, scavi archeologici effettuati sul territorio hanno inoltre portato alla luce vari insediamenti etruschi e romani. Dal 280 a.C. la storia di Scansano si lega a quella di Roma, in questo periodo vennero costruite imponenti fattorie che progressivamente si trasformarono in piccoli agglomerati urbani e con il passare del tempo si avvicinarono sempre più ai castelli per difendersi dalle incursioni barbariche. Il paese vero e proprio comunque sorse intorno all'anno 1000. Nel 1273 passò sotto i Conti Aldobrandeschi di Santa Fiora, che dominarono per più di 200 anni. Sempre nel XIII secolo però, la repubblica di Siena cercava di aprirsi uno sbocco verso il mare e applicò la politica di distruzione di tutti i castelli che trovava sulla sua strada. Intorno al 1500 gli Aldobrandeschi cercano di reagire compiendo incursioni nei territori occupati, ma Siena riuscì ad avere la meglio e sconfisse definitivamente l'antica famiglia.
Sempre in questi anni, una Aldobrandeschi, Cecilia, sposò un rampollo della famiglia Sforza e Scansano venne incorporato nella Contea di questa famiglia per divenire un comune signorile. La salubrità del luogo attirò molte famiglie benestanti, così agli inizi del 1500 Scansano divenne uno de più importanti borghi della maremma. Nel 1615 si ebbe un nuovo "passaggio di proprietà" venne infatti acquistato per 215 scudi da Cosimo II dè Medici ed entrò a far parte del Granducato di Toscana. Vennero incentivate le costruzioni di fattorie con la concezione latifondista del terreno e fu avviata in tutto il territorio una prima opera di bonifica. La situazione migliorò ancora sotto gli Asburgo Lorena, che subentrarono ai Medici nel 1738; i nuovi principi allargarono gli interventi di bonifica all'intero territorio maremmano, favorirono i commerci e limitarono i privilegi feudali.
Nel 1738 venne dato un nuovo ordine amministrativo alla Maremma: il territorio venne suddiviso in diciotto comuni e quello di Scansano fu costituito dall'unione dei centri di Scansano, Montorgiali, Montiana, Cotone e altri centri più piccoli come Montepo’ e Pomonte.
Nel secolo successivo il paese conobbe nuovi momenti di grande importanza con l’avvento dell’estatatura, una pratica che nei mesi più caldi, quando nella pianura maremmana imperversava la malaria, prevedeva che tutti gli uffici più importanti del governo provinciale si trasferissero da Grosseto a Scansano.
Il 2 agosto 1958, nella miniera di lignite di Baccinello, alcuni minatori scoprirono lo scheletro fossile di Oreopiteco (Orepithecus Bambolii) detto Sandrone, che rappresenta un elemento chiave nella comprensione dell’evoluzione della specie umana. Era un ominide vissuto tra 9,5 e 6,5 milioni di anni fa che camminava in posizione eretta. All’epoca della scoperta i principali quotidiani di tutto il mondo dettero ampio spazio alla notizia poiché sembrava che fosse stato scoperto il cosiddetto “anello mancante”, il più antico antenato dell’uomo.
Oggi Scansano ha assunto una fama internazionale per la produzione del vino DOCG Morellino di Scansano.

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